giovedì 5 dicembre 2013

Il Maggio offre il Concerto di Natale alla città

Venerdì 13 dicembre 2013, alle ore 20.30, presso l’Auditorium di Santo Stefano al Ponte, il Teatro del Maggio Musicale Fiorentino offre alla città un concerto di Natale con il violinista e direttore Stefano Montanari sul podio dell’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino, a eseguire alcuni capolavori del repertorio barocco, di cui Stefano Montanari è esecutore apprezzato a livello discografico e concertistico.
Il concerto si apre con The Arrival of the Queen of Sheba, sinfonia da Solomon HWV 67 di Georg Friedrich Händel e prosegue con un alternarsi di brani noti e suggestivi, soprattutto consoni al periodo natalizio: dal Concerto grosso n. 5 in re minore di Alessandro Scarlatti, al Concerto in fa minore per violino, archi e continuo di Carlo Alessio Razetti, dal Concerto grosso in re maggiore op. 6 n. 1 di Arcangelo Corelli (a terminare l’anno in cui si sono ricordati i 300 anni dalla morte), al Concerto grosso in si bemolle maggiore sempre di Georg Friedrich Händel, dal Concerto in re maggiore per violino, archi e continuo RV 208 Grosso Mogul di Antonio Vivaldi, al Concerto grosso in sol minore op. 6 n. 8 fatto per la notte di Natale di Giovanni Battista Sammartini e alla Suite (Ouverture) n. 1 in do maggiore BWV 1066 di Johann Sebastian Bach.
Il Coro del Maggio Musicale Fiorentino diretto da Lorenzo Fratini offrirà uno speciale ‘fuoriprogramma’, unendosi nello spirito augurale della serata.
Ingresso libero fino a esaurimento posti disponibili.

martedì 3 dicembre 2013

Il Maggio indossa di nuovo il Cappello di paglia!

Da martedì 3 a martedì 10 dicembre, per sei recite, ritorna al Teatro Comunale Il cappello di paglia di Firenze, farsa musicale in quattro atti di Nino Rota (nato il 3 dicembre 1911), nel fortunato allestimento del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, realizzato in collaborazione con Maggio Fiorentino Formazione, reduce dal successo ottenuto poche settimane fa al Festival di Wexford, dove la critica inglese ha dimostrato di apprezzare senza riserve la produzione fiorentina del 2011;  autori ne sono per la regia Andrea Cigni, per le scene e i costumi Lorenzo Cutùli. Sul podio dell’Orchestra e del Coro del Maggio Musicale Fiorentino, dopo alcuni concerti sinfonici diretti nel 2011 e nel 2012, il giovane direttore italiano Andrea Battistoni (classe 1987) debutta in un titolo operistico a Firenze.
L’opera, completata da Nino Rota nel 1945, e composta a quattro mani con la madre Ernesta Rinaldi, venne rappresentata per la prima volta il 21 aprile del 1955, per volontà dell’allora Sovrintendente del Teatro Massimo di Palermo, Simone Cuccia.
Si tratta di “una produzione di grande pregio e intelligenza”, afferma Andrea Battistoni, “in cui si ha modo di riscoprire il genio di Nino Rota, autore classico e non solo di colonne sonore di felliniana memoria, esponente di uno stile musicale che venne considerato anacronistico all’epoca, con radici nella cantabilità e tradizione melodica italiana, come il contemporaneo Gian Carlo Menotti”.
Il frenetico e spassoso andirivieni dei quindici personaggi previsti dal libretto, in un ritmo vorticoso, divertente e incalzante, dove drammaturgia e musica corrono di pari passo, è ambientato in una Parigi anni ’50, in un’ambientazione coeva agli anni di composizione dell’opera, con riferimenti che slittano dal sogno alla realtà con citazioni raffinate, ad esempio i grandi manifesti che ricordano il film 8 e ½, e iperboli e coup de théâtre continui a sottolineare la comicità, evidente e non sottile, in numerosi passaggi.
Ricordiamo, in contemporanea, la mostra Il Cappello fra Arte e Stravaganza, Galleria del Costume di Palazzo Pitti, 3 dicembre 2013 - 18 maggio 2014. La Galleria del Costume apre le porte ad un accessorio destinato a non passare inosservato. Si tratta della prima mostra monografica dedicata al cappello, le cui collezioni, patrimonio del museo - ascrivibili alla generosità di molti donatori - ammontano a oltre mille unità custodite solitamente nei depositi, di cui soltanto una parte sarà destinata alla mostra.
Inoltre, in occasione della ripresa del Cappello di paglia di Firenze, il Teatro del Maggio Musicale Fiorentino ha avviato una collaborazione, destinata a consolidarsi nei prossimi mesi, con la Fondazione di Firenze per l'Artigianato Artistico (FFAA).

venerdì 22 novembre 2013

Rossini sacro con il Coro del Maggio

In programma, sabato 23 novembre alle ore 20.30 all’Auditorium di Santo Stefano al Ponte, penultimo appuntamento con il Coro del Maggio prima del Concerto di Natale del 19 dicembre 2013, lo Stabat Mater di Gioachino Rossini, nella versione per soli, coro e pianoforte a quattro mani di Carl Czerny. Diretti da Lorenzo Fratini canteranno come solisti il soprano Eloisa Deriu, il mezzosoprano Barbara Zingerle, il tenore Leonardo Sgroi e il basso Nicolò Ayroldi, al pianoforte Andrea Severi e Paolo Gonnelli.
“Esistono dei capolavori, nella storia della musica, la cui nascita è dovuta a circostanze del tutto fortuite. Se noi oggi possiamo ascoltare lo Stabat Mater di Gioachino Rossini lo dobbiamo ad una serie di avvenimenti casuali ed indipendenti dalla volontà del compositore. Le vicende che portarono alla prima esecuzione del lavoro sono note: nell’inverno 1831 Rossini, ormai ritiratosi dalla carriera teatrale, si recò in Spagna, in compagnia del suo amico marchese Alejandro María Aguado. Insieme agli onori, come sempre accadeva, gli toccarono anche gli oneri: tra questi la richiesta da parte dell’arcidiacono di Madrid, Don Manuel Fernandez Varela, di uno Stabat Mater. L’insistenza del prelato venne premiata con l’impegno da parte di Rossini a consegnare entro breve tempo la partitura, a patto che essa venisse conservata per sempre negli archivi spagnoli, senza mai essere pubblicata.
Tornato a Parigi, Rossini realizzò nell’arco di un anno appena sei numeri: l’introduzione Stabat Mater, il coro a cappella con l’intervento in recitativo del basso Eja, Mater, il quartetto Sancta Mater, la cavatina del mezzosoprano Fac ut portem, l’aria del soprano con coro Inflammatus e il quartetto Quando corpus. Malanni fisici e problemi psicologici bloccarono la composizione a questo punto, mentre da Madrid Varela reclamava il rispetto dell’impegno: Rossini incaricò allora il suo amico bolognese Giovanni Tadolini di completare il lavoro con altri sei numeri. Cosa che egli fece, permettendo l’invio dello Stabat Mater a Varela nel marzo 1832, ad un anno esatto dal viaggio a Madrid. In questa versione realizzata ‘a quattro mani’, la composizione venne eseguita in occasione della Pasqua 1833 nella Cappella di San Felipe El Real. Fedele a quanto promesso, Varela archiviò il manoscritto nella sua biblioteca e lì rimase fino al 1837 quando, morto l’alto prelato, gli eredi lo misero in vendita. Entrato in possesso del lavoro e credendolo interamente rossiniano, l’editore Antonin Aulagnier fiutò l’affare: si affrettò quindi a prendere contatti con il compositore per la pubblicazione. Rossini, messo in guardia su ciò che stava accadendo dal suo editore francese Troupenas e spaventato dall’idea che qualcuno potesse attribuire a lui i numeri musicali in realtà composti da Tadolini, parò il colpo firmando immediatamente un contratto con Troupenas stesso per la pubblicazione dello Stabat Mater in versione completa e revisionata. Aulagnier, nel frattempo, forzando i tempi, aveva già iniziato a stampare la partitura, limitandosi ai sei brani di Rossini: trascinato in tribunale, perse la causa, tra grandi clamori della stampa. I sei pezzi del Tadolini erano stati sostituiti da quattro nuovi numeri: l’aria del tenore Cujus animam, il duetto soprano-mezzosoprano Quis est homo, l’aria del basso Pro peccatis e il grandioso fugato finale Amen. Alla prima esecuzione pubblica - il 7 gennaio 1842, alla Salle Ventadour di Parigi -, lo Stabat Mater, cantato da Giulia Grisi, Emma Albertazzi, Giuseppe Mario, Antonio Tamburini e sotto la bacchetta di Giovanni Tadolini, fu applaudito freneticamente dai parigini. Fiumi d’inchiostro sono stati versati fin dalle prime esecuzioni dello Stabat Mater sulla natura di questa partitura, modellata – è vero - su forme derivate dal melodramma, ma permeata di una profonda religiosità che dagli stilemi teatrali attinge la forza necessaria per elevarsi al rango di capolavoro e rappresentare, con una straordinaria varietà di contrasti ignota alla maggior parte della musica sacra coeva, lo smarrimento dell’animo umano di fronte al mistero della morte ed il suo approdo, attraverso la fede, alla gloria del Paradiso”.

giovedì 7 novembre 2013

La serva che diventa padrona al Goldoni

Ritorna, per 7 recite, da venerdì 8 novembre a sabato 16 novembre al Teatro Goldoni - terzultimo titolo operistico della stagione autunnale 2013 del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino - l’intermezzo buffo in due parti di Giovanni Battista Pergolesi, La serva padrona, su libretto di Gennaro Antonio Federico, rappresentato per la prima volta al Teatro San Bartolomeo di Napoli nel 1733, originariamente concepito per essere un intermezzo all’opera seria Il prigionier superbo dello stesso Pergolesi.
L'Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino sarà diretta da Massimiliano Caldi; nelle parti di Uberto e Serpina si alterneranno i bassi-baritoni Davide Bartolucci e Donato di Gioia e i soprani Lavinia Bini e Sonia Peruzzo. Il mimo Alessandro Riccio sarà Vespone.
Si tratta di un’opera divertente, piena di ironia, con un libretto quasi irriverente, così sicuramente apparve in epoca di Ancien Régime, ma ancora, a quasi tre secoli dalla composizione, di disarmante attualità, uno spettacolo adatto ad a grandi e piccini, alle famiglie e alle scuole, cui, non a caso sono riservate 4 recite.
Si tratta di un fortunato allestimento, già andato in scena nel 2011, con scenografie che vennero realizzate dagli allievi del corso di Maggio Fiorentino Formazione “Realizzare le scenografie per il teatro lirico” tenuto nel 2011.
Il Teatro Goldoni, ancora una volta, come sempre in questi ultimi anni, ritorna ad essere, all’interno della programmazione del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, luogo deputato alla sperimentazione, alla riproposta di opere antiche e sede di spettacoli dedicati ai giovani.

mercoledì 6 novembre 2013

Il Requiem di Mozart con il Coro del Maggio

Riprendono i concerti del Coro del Maggio Musicale Fiorentino, diretto da Lorenzo Fratini, nell’anno che ne ricorda gli 80 anni dalla fondazione. In programma, giovedì 7 novembre alle ore 20.30 all’Auditorium di Santo Stefano al Ponte, il Requiem degli intrighi e dei misteri, l’opera, che nell’immaginario mozartiano, evoca la fine del compositore, la rivalità con Salieri, cospirazioni e strane coincidenze.
In realtà le molte leggende nate intorno a questa affascinante, ultima creazione del genio di Salisburgo, sono ormai archiviate come tali, cancellate dalla realtà storica. Sappiamo, infatti, che fu il conte austriaco Franz von Walsegg - Stuppach, nel luglio 1791, a commissionare in maniera anonima a Mozart un Requiem che aveva poi intenzione di far eseguire, spacciandolo per suo, nel giorno dell’anniversario della scomparsa dell’adorata moglie Anna, il 14 febbraio.
Il 5 dicembre 1791, quando Mozart morì nella sua casa di Vienna, aveva completato, orchestrandoli, soltanto i primi due numeri del Requiem, l’Introitus e il Kyrie. A livello di abbozzo, più o meno avanzato, restavano i due numeri successivi, la Sequenza e l’Offertorio. Fu la moglie di Mozart, Constanze Weber, ad affidare ad alcuni allievi del marito - prima Joseph Eibler, poi Franx  Xaver Süssmayr - il compito di completare il lavoro, in maniera da consegnarlo come se fosse autentico all’emissario del Conte Walsegg ed intascare così il compenso pattuito. Cosa che, puntualmente, avvenne nei primi mesi del 1792. L’avida Constanze, però, non rinunciò a far eseguire il Requiem a Vienna il 2 gennaio 1793. Intanto il Conte, ignaro del fatto, diresse la partitura come sua il 14 dicembre dello stesso anno e, quindi, il 14 febbraio 1794 nella chiesa di Neukloster a Wiener Neustadt, in memoria della moglie. Venuto a conoscenza che il Requiem stava per essere pubblicato con il nome del suo effettivo autore, sembra avesse il coraggio di chiedere un rimborso in quanto riteneva di essere stato vittima di un raggiro. In realtà, in questa incredibile vicenda, l’inganno era da ambedue le parti e il truffato era a sua volta truffatore. Ciò non toglie valore artistico al Requiem di Mozart, da sempre considerato un capolavoro, una fama amplificata anche dal suo essere “opera ultima” e, per giunta, incompiuta.
Non meraviglia, quindi, che dal 1791 a oggi ne siano stati realizzati numerosi altri completamenti o adattamenti. A quest’ultimo genere va ascritta la versione con accompagnamento di pianoforte a quattro mani firmata nel 1853 da Carl Czerny, musicista nato a Vienna proprio nell’anno della morte di Mozart e scomparso nella capitale austriaca nel 1857. Bambino prodigio, allievo di Ludwig van Beethoven, Czerny fu al tempo stesso uno straordinario virtuoso dello strumento e un prolifico compositore il cui catalogo annovera quasi mille lavori. La parte pianistica del Requiem mozartiano non si configura come una pura e semplice trascrizione dell’originale per orchestra ma prospetta un’interessante autonomia, anche attraverso rimandi agli stili di musicisti coevi: esemplificativi, in tal senso, la raccolta dimensione schubertiana del Recordare e del Benedictus, la scultorea ampiezza beethoveniana del Rex Tremendae o il trascendentale virtuosismo lisztiano del Dies Irae.

martedì 5 novembre 2013

Il Maggio riscalda l'inverno! Ecco la Stagione del Teatro da gennaio ad aprile 2014

I primi quattro mesi del 2014, da gennaio ad aprile, presentano 3 titoli operistici (Nabucco di Giuseppe Verdi, Madama Butterfly di Giacomo Puccini, La Metamorfosi di Silvia Colasanti), 8 appuntamenti sinfonici (con Kazushi Ono e Vitalij Kowaljow, Daniel Oren e Alexei Volodin, Roberto Abbado e Renaud Capuçon, Andrea Battistoni e Giuseppe Albanese, Ryan McAdams con Paolo Marzocchi e Igor Sklyarov, Xu Zhong, Zubin Mehta e Denis Matsuev), 4 produzioni destinate alle scuole e alla famiglie, realizzate e interpretate da ragazzi e studenti afferenti a diversi percorsi formativi fiorentini ed europei (Il piccolo spazzacamino di Benjamin Britten, Metamorfosi liberamente tratta dall’omonimo racconto di Franz Kafka, Parsifal, il cavaliere del Graal, Le bourgeois gentilhomme, une farce à la saveur d’Italie), 47 occasioni di approfondimento - 2 incontri con il pubblico, 25 guide all’ascolto, 12 conversazioni nei quartieri di Firenze, 8 incontri al Piccolo Teatro con ascolti e proiezioni per 'conoscere la sinfonia’-.
Ad inaugurare la stagione sarà martedì 21 gennaio 2014, per 6 recite, Nabucco di Giuseppe Verdi, assente dal Teatro Comunale da oltre 30 anni, dal 1977. L’allestimento è quello del Teatro Lirico di Cagliari e dell’Ente Concerti Marialisa De Carolis di Sassari, per la regia di Leo Muscato (miglior regista Premio Abbiati 2012), scene di Tiziano Santi e costumi di Silvia Aymonino. Il primo ed il secondo cast, diretti da Renato Palumbo sul podio, alternano promesse del panorama lirico contemporaneo e possono vantare il ritorno di Leo Nucci, quale guest star nel ruolo principale, per due recite, il 26 e 30 gennaio. Fra i giovani attesi al debutto fiorentino segnaliamo Anna Pirozzi nei panni di Abigaillle, reduce dal successo riscosso durante l’ultima edizione del Festival di Salisburgo.
Segue Madama Butterfly di Giacomo Puccini, a partire da giovedì 6 febbraio, per 6 recite, fino a giovedì 13 febbraio, in un allestimento del Teatro Comunale di Bologna, per la regia di Fabio Ceresa, uno dei ‘nomi nuovi’ della regia italiana: dopo aver lavorato a fianco di importanti registi, ha dato prova in diversi teatri italiani (fra i tanti il circuito AsLiCo, il Teatro di Jesi, il Teatro Petruzzelli di Bari, il Festival di Martina Franca), di saper coniugare fantasia, talento, lucidità e raffinata sintesi. Le scene sono di Giada Tiana Claudia Abiendi, i costumi di Massimo Carlotto.
Juraj Valčuha, dopo il consenso ottenuto nel repertorio sinfonico dal pubblico e dall’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino, con cui ha instaurato un ottimo rapporto, debutta al Teatro Comunale in un’opera italiana. Guest star nelle recite del 6, 9 e 12 febbraio, sarà, nel ruolo della protagonista, Fiorenza Cedolins, interprete di fama internazionale, una Butterfly ineguagliabile per pathos e tecnica vocale, accanto a lei, nel ruolo di F.B. Pinkerton (6,9, 11 e 12 febbraio) Stefano Secco.
Segue al Teatro Goldoni, sede privilegiata per il repertorio contemporaneo, per 5 recite, da domenica 9 a domenica 16 marzo, La Metamorfosi di Silvia Colasanti, opera commissionata dal Teatro del Maggio Musicale Fiorentino per il 75° Festival, con regia, scene, costumi ed ideazione video del fiorentino Pier’Alli, con Marco Angius sul podio. L’opera registrò il tutto esaurito nelle recite programmate in occasione della prima mondiale avvenuta nel 2012 a Firenze.
Alla programmazione operistica si alternano 8 appuntamenti sinfonici, che vedono il ritorno di interpreti e solisti apprezzati dalla critica e dal pubblico fiorentino.
Kazushi Ono, il 16 e 18 febbraio, dirigerà il Coro e l’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino, insieme al basso ucraino Vitalij Kowaljow nella Sinfonia n. 13 in si bemolle minore op. 113 Babij Jar per basso, coro maschile e orchestra di Dmitrij Šostakovič, abbinata alla Sinfonia in re maggiore K 133 di Wolfgang Amadeus Mozart.
A distanza di una settimana (venerdì 21 e sabato 22 febbraio) Daniel Oren dirigerà Alexei Volodin al pianoforte, in un concerto che spazierà da Beethoven a Gershwin e Ravel. L’atteso ritorno di Roberto Abbado è fissato per venerdì 28 febbraio e sabato 1 marzo, accompagnato da Renaud Capuçon, ad eseguire il Concerto n. 1 in la minore op. 77 per violino e orchestra di Dmitrij Šostakovič, cui seguirà Daphnis et Chloé di Maurice Ravel, nella versione raramente eseguita per coro e orchestra.
Il fine settimana a seguire (venerdì 7 e sabato 8 marzo) Andrea Battistoni dirigerà Giuseppe Albanese al pianoforte nel Concerto n. 2 in si bemolle minore op. 66 per pianoforte e orchestra di Giuseppe Martucci e concluderà il programma con la Sinfonia n. 4 in fa minore op. 36 di Pëtr Il’ič Čajkovskij.
Venerdì 14 marzo e sabato 15 marzo, un altro giovane direttore, già applaudito a Firenze nell’autunno 2012, Ryan McAdams, tornerà sul podio del Teatro Comunale con due ospiti d’eccezione, Paolo Marzocchi al pianoforte e Igor Sklyarov, celebre solista russo, specializzato nell’arpa a bicchieri, per un concerto particolarmente intrigante che inizierà con Métaboles per orchestra di Henri Dutilleux (noto compositore francese, mancato nel maggio del 2013, all’età di 97 anni), proseguirà con la Fantasia dell’assenza per pianoforte, orchestra e arpa a bicchieri (ispirata alla scena della pazzia della Lucia di Lammermoor), e terminerà con un capolavoro classico, la Sinfonia n. 5 in do minore op. 67 di Ludwig van Beethoven.
Venerdì 28 marzo e sabato 29 marzo, nella duplice veste di direttore e pianista, Xu Zhong, bacchetta cinese, attualmente Direttore artistico del Teatro Massimo Bellini di Catania, propone Prélude à l'après-midi d'un faune (Preludio al pomeriggio di un fauno) di Claude Debussy, il Concerto in mi bemolle maggiore K.271 per pianoforte e orchestra di Wolfgang Amadeus Mozart e la Sinfonia in re minore di César Franck.
Martedì 1 aprile il Coro del Maggio Musicale Fiorentino, diretto da Lorenzo Fratini, insieme al Coro di voci bianche della Scuola di Musica di Fiesole, diretto da Joan Yakkey eseguirà i Carmina Burana di Carl Orff nella versione per soli, coro, pianoforti e percussioni.
Zubin Mehta ritornerà sul podio del Teatro Comunale sabato 5 aprile, per dirigere Denis Matsuev nel Concerto n. 2 in la maggiore R 456 per pianoforte e orchestra di Franz Listz e a seguire la Sinfonia n. 8 in do minore di Anton Bruckner.
Procede, di pari passo alla stagione ufficiale, in un cartellone studiato su misura per le scuole, la programmazione per le classi e le famiglie, affinché gli appuntamenti per i ragazzi siano propedeutici alla fruizione e alla piena comprensione dei titoli originali.
La prima occasione destinata ai ragazzi nel 2014 è Facciamo un’opera: Il piccolo spazzacamino di Benjamin Britten, spettacolo realizzato dal Coro Ragazzi Cantori di Firenze e Ensemble Rosa Antica della Scuola di Musica Landini, con la partecipazione del Coro Giovanile del Teatro Goldoni di Livorno, per la regia di Angelica Dettori, elementi scenici di Roberta lazzeri, Maestro del Coro Marisol Caballo.
Lo spettacolo andrà in scena al Piccolo Teatro per 6 recite da martedì 11 febbraio a sabato 15 febbraio.
Segue una Metamorfosi, liberamente tratta dal racconto di Franz Kafka, in cui si cimenteranno in qualità di ideatori e interpreti gli studenti del laboratorio teatrale del Liceo Machiavelli-Capponi di Firenze, affiancato dall’Ensemble orchestrale del Liceo Musicale Passaglia di Lucca, diretti da Luca Bianucci e coordinati da Anna Agostini. Si tratta di un progetto interdisciplinare, che coinvolge il laboratorio teatrale del Liceo Machiavelli-Capponi di Firenze, la classe di composizione del Liceo Musicale Passaglia di Lucca, con la collaborazione del laboratorio di scenografia del Liceo Artistico Leon Battista Alberti di Firenze.
Questa rivisitazione della Metamorfosi sarà in scena al Teatro Goldoni per 4 recite da martedì 18 a mercoledì 19 marzo.
Il Teatro Goldoni, ancora una volta ritorna ad essere, all’interno della programmazione del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, luogo deputato alla sperimentazione, alle opere contemporanee, agli spettacoli dedicati ai giovani.
Segue, senza soluzione di continuità, nel fitto calendario di primavera, al Teatro Comunale, per 6 recite da giovedì 20 marzo a 24 marzo Parsifal, il cavaliere del Graal, tratto dall’omonima opera di Richard Wagner e ispirato ai testi del ciclo Arturiano, nel contesto che vede partecipi, all’interno del progetto Le chiavi della città, il Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, Venti Lucenti, in collaborazione con l’Assessorato all’Educazione del Comune di Firenze e l’Ente Cassa di Risparmio di Firenze.
Ad aprile, per 4 recite in due giorni, martedì 8 e mercoledì 9, andrà in scena un progetto interamente realizzato e interpretato dagli allievi dei laboratori teatrali e musicali del Liceo Machiavelli-Capponi di Firenze e Lycée Camille Jullian di Bordeaux: Le Bourgeois Gentilhomme: une farce à la saveur d'Italie, tratto da Molière (al secolo Jean-Baptiste Poquelin), con musiche del fiorentino Jean-Baptiste Lully.
Come sempre le scuole hanno l’opportunità di accedere alle prove generali dei concerti: venerdì 21 febbraio, venerdì 28 febbraio, venerdì 7 marzo, venerdì 14 marzo, venerdì 28 marzo, sabato 5 aprile con inizio alle 10.30.
Da qualche mese il Teatro del Maggio ha riposto particolare attenzione ai percorsi formativi destinati a fasce di pubblico di ogni età, così da raggiungere ed incontrare un pubblico nuovo!
2 saranno gli incontri con il pubblico al Piccolo Teatro, il primo per approfondire rapporto regia – direttore in Nabucco (giovedì 16 gennaio), con Leo Muscato e Renato Palumbo a tu-per-tu con il pubblico; il secondo per mettere a confronto le due versioni di Madama Butterfly redatte da Puccini (mercoledì 5 febbraio).
25 saranno le guide all’ascolto al Piccolo Teatro, affidate a Marialuisa Pepi, che prima di ogni recita di Nabucco e Madama Butterfly, ed ancora prima di ogni concerto, in mezz’ora, esporrà i temi e le particolarità del programma proposto.
12 sono invece le conversazioni musicali, nei quartieri di Firenze, realizzate grazie al supporto degli Amici del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino.
Dopo l’entusiasmo ed apprezzamento suscitato dall’iniziativa ‘conoscere l’opera’, per il 2014 sono stati pianificati 8 incontri al Piccolo Teatro con ascolti e proiezioni per 'conoscere la sinfonia’.
Il Teatro del Maggio Musicale Fiorentino è sempre più vicino al territorio e, grazie a preziose collaborazioni, è in grado di offrire ai propri abbonati convenzioni e vantaggi attraverso la carta MAGGIO CLUB, a loro esclusivamente dedicata!
I biglietti sono più accessibili e le fasce di prezzo semplificate, ora è molto più facile venire a teatro!
I biglietti per l’opera sono in vendita da €15 a €70!
Per la replica dei concerti sinfonici due soli i prezzi: in platea a €25 e nelle gallerie a €15!


Rinnovo abbonamenti
da martedì 12 novembre fino a giovedì 28 novembre 2013:
- Presso la biglietteria del Teatro Comunale, in orario di prevendita, dal martedì al venerdì dalle 10.00 alle 16.30 e il sabato dalle 10.00 alle 13.00.
- Telefonando al numero + 39 055 2779350 dal martedì al venerdì, dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 17.00. Il pagamento dovrà avvenire con carta di credito.
- Inviando richiesta via mail all’indirizzo abbonati@maggiofiorentino.com oppure via fax al numero +39 055 287222, specificando i dati anagrafici, l’indirizzo, un recapito telefonico e un indirizzo email.

Il pagamento potrà avvenire con carta di credito, comunicando numero, scadenza, titolare e codice di sicurezza, oppure tramite bonifico bancario, allegando copia del bonifico effettuato sul conto intestato a Fondazione del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, Ufficio Biglietteria, Banca Unicredit, IBAN IT 96 Q 0200802853 000101436897, specificando nella causale il titolare dell’abbonamento il turno e posto.

Cambio posto e cambio turno
da venerdì 28 novembre a martedì 3 dicembre 2013 esclusivamente presso la Biglietteria del Teatro Comunale,
in orario di prevendita, dal martedì al venerdì dalle 10.00 alle 16.30 e il sabato dalle 10.00 alle 13.00.

Nuovi abbonamenti
da mercoledì 4 dicembre 2013*:
- Online sul sito www.maggiofiorentino.com .
- Presso la biglietteria del Teatro Comunale, in orario di prevendita, dal martedì al venerd1 dalle 10.00 alle 16.30 e il sabato dalle 10.00 alle 13.00.
- Telefonando al numero + 39 055 2779350 dal martedì al venerdì, dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 14.30 alle 16.30. Il pagamento dovrà avvenire con carta di credito.
* ad eccezione del CARNET LIBERO YOU in vendita da mercoledì 11 dicembre presso la biglietteria del Teatro Comunale

Biglietti in vendita
da giovedì 12 dicembre 2013:
- Online sul sito www.maggiofiorentino.com.
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