Dalla collaborazione tra il Teatro del Maggio Musicale Fiorentino e Maggio Fiorentino Formazione è scaturita l’idea d’allestire un’opera non ancora rappresentata al Teatro Comunale, una ‘prima’ dunque, benché nel titolo - e non solo - sia presente un’esplicita e non casuale citazione territoriale: Il cappello di paglia di Firenze di Nino Rota.
Dal 15 al 20 luglio, all’interno dell’Estate Fiorentina 2011, andrà in scena l’opera forse più celebre dell’autore milanese, di cui proprio quest’anno si celebrano i 100 anni dalla nascita (3 dicembre 1911 – 10 aprile 1979), un anniversario che non poteva passare inosservato; la produzione è nuova, di manifattura fiorentina, non solo perché curata nella regia, nelle scene e nei costumi dai professori e dagli allievi di Maggio Fiorentino Formazione, ma perché i cappelli che appariranno in scena di volta in volta, sui capi dei protagonisti o ad abbellire il palcoscenico, sono il frutto di un’altra importante collaborazione, quella con il Consorzio del cappello di paglia di Firenze, - nella doppia veste di fornitore e di sponsor della produzione - che, per l’occasione, ha allestito un’esposizione di cappelli nel foyer del Teatro Comunale. L’esposizione sarà visibile nei giorni di spettacolo, negli orari d’apertura del teatro.
Alle prime signore che entreranno in teatro, prima dello spettacolo, il Consorzio offrirà un simpatico ed utile cadeau: un ventaglio a forma di cappello.
Dal 15 al 20 luglio, all’interno dell’Estate Fiorentina 2011, andrà in scena l’opera forse più celebre dell’autore milanese, di cui proprio quest’anno si celebrano i 100 anni dalla nascita (3 dicembre 1911 – 10 aprile 1979), un anniversario che non poteva passare inosservato; la produzione è nuova, di manifattura fiorentina, non solo perché curata nella regia, nelle scene e nei costumi dai professori e dagli allievi di Maggio Fiorentino Formazione, ma perché i cappelli che appariranno in scena di volta in volta, sui capi dei protagonisti o ad abbellire il palcoscenico, sono il frutto di un’altra importante collaborazione, quella con il Consorzio del cappello di paglia di Firenze, - nella doppia veste di fornitore e di sponsor della produzione - che, per l’occasione, ha allestito un’esposizione di cappelli nel foyer del Teatro Comunale. L’esposizione sarà visibile nei giorni di spettacolo, negli orari d’apertura del teatro.
Alle prime signore che entreranno in teatro, prima dello spettacolo, il Consorzio offrirà un simpatico ed utile cadeau: un ventaglio a forma di cappello.
Il cappello di paglia di Firenze sarà diretto da Sergio Alapont per la regia di Andrea Cigni con scene e costumi di Lorenzo Cutùli, luci di Luciano Roticiani, Orchestra e Coro del Maggio Musicale Fiorentino.
A rendere ancora più fruibile l’opera, già di per sé godibilissima, ambientata in un’atmosfera leziosa di fine ‘800, e trasposta in un contesto parigino del ventesimo secolo, per la precisione negli anni ’50, sarà un’innovazione tecnologica, che verrà sperimentata per la prima volta in Europa (e forse nel mondo) proprio al Maggio Musicale Fiorentino: la possibilità di avere i sopratitoli sui propri dispositivi mobili.
Venticinque anni fa, esattamente il 1° giugno 1986, il Maggio Musicale Fiorentino, in occasione della messinscena dei Maestri cantori di Norinberga (Die Meistersinger von Nürnberg) di Richard Wagner diretti da Zubin Mehta, testò per la prima volta in Europa un sistema di mediazione linguistica che si ispirava alla consolidata esperienza audiovisiva dei "sottotitoli" (nati col cinema muto), ma che, nell'inedito contesto ambientale dello spettacolo dal vivo, prese forma attraverso la formula tecnica dei "sopratitoli" (nati in Canada tre anni prima, nel 1983). Ora, grazie a Opera Voice e Prescott Studio, partners dell’iniziativa, dal 15 luglio 2011, con Il cappello di paglia di Firenze sarà possibile leggere i sopratitoli su iPad, smartphone e tablet che, debitamente predisposti in modalità aereo, non recheranno disturbo, ma sullo sfondo nero dello schermo renderanno più accessibile il testo del libretto, che apparirà collegando il telefonino o il tablet ad una rete Wi-Fi interna.
Il Maggio è molto orgoglioso d’essere il primo a procedere con questa sperimentazione, sarà poi il pubblico a decretarne la fortuna o a suggerire migliorie al sistema adottato.
L’opera, composta nell’immediato dopoguerra, venne rappresentata dopo quasi dieci anni, il 21 aprile del 1955, fortemente voluta dall’allora Sovrintendente del Teatro Massimo di Palermo, Simone Cuccia.
Il frenetico andirivieni dei quindici personaggi previsti dal libretto in una farsa musicale fresca, divertente ed incalzante, rende il noto compositore un genio novecentesco, al di là delle ben note colonne sonore, che, grazie al sodalizio con Federico Fellini, fecero conoscere la sua musica in tutto il mondo.
Dall’autore delle musiche de Il padrino, La dolce vita, La strada, un’opera lirica diabolicamente contorta, complessa e accattivante, divertente ed esilarante!
A rendere ancora più fruibile l’opera, già di per sé godibilissima, ambientata in un’atmosfera leziosa di fine ‘800, e trasposta in un contesto parigino del ventesimo secolo, per la precisione negli anni ’50, sarà un’innovazione tecnologica, che verrà sperimentata per la prima volta in Europa (e forse nel mondo) proprio al Maggio Musicale Fiorentino: la possibilità di avere i sopratitoli sui propri dispositivi mobili.
Venticinque anni fa, esattamente il 1° giugno 1986, il Maggio Musicale Fiorentino, in occasione della messinscena dei Maestri cantori di Norinberga (Die Meistersinger von Nürnberg) di Richard Wagner diretti da Zubin Mehta, testò per la prima volta in Europa un sistema di mediazione linguistica che si ispirava alla consolidata esperienza audiovisiva dei "sottotitoli" (nati col cinema muto), ma che, nell'inedito contesto ambientale dello spettacolo dal vivo, prese forma attraverso la formula tecnica dei "sopratitoli" (nati in Canada tre anni prima, nel 1983). Ora, grazie a Opera Voice e Prescott Studio, partners dell’iniziativa, dal 15 luglio 2011, con Il cappello di paglia di Firenze sarà possibile leggere i sopratitoli su iPad, smartphone e tablet che, debitamente predisposti in modalità aereo, non recheranno disturbo, ma sullo sfondo nero dello schermo renderanno più accessibile il testo del libretto, che apparirà collegando il telefonino o il tablet ad una rete Wi-Fi interna.
Il Maggio è molto orgoglioso d’essere il primo a procedere con questa sperimentazione, sarà poi il pubblico a decretarne la fortuna o a suggerire migliorie al sistema adottato.
L’opera, composta nell’immediato dopoguerra, venne rappresentata dopo quasi dieci anni, il 21 aprile del 1955, fortemente voluta dall’allora Sovrintendente del Teatro Massimo di Palermo, Simone Cuccia.
Il frenetico andirivieni dei quindici personaggi previsti dal libretto in una farsa musicale fresca, divertente ed incalzante, rende il noto compositore un genio novecentesco, al di là delle ben note colonne sonore, che, grazie al sodalizio con Federico Fellini, fecero conoscere la sua musica in tutto il mondo.
Dall’autore delle musiche de Il padrino, La dolce vita, La strada, un’opera lirica diabolicamente contorta, complessa e accattivante, divertente ed esilarante!
Nessun commento:
Posta un commento