È dedicato al ricordo di alcune delle minoranze perseguitate dalle leggi razziali - ebrei, zingari, omosessuali, portatori di handicap – il Concerto che il Teatro del Maggio Musicale Fiorentino dedica quest’anno al Giorno della Memoria, e che avrà luogo come ormai consuetudine al Teatro Goldoni mercoledì 27 gennaio, data in cui si commemora la liberazione del campo di concentramento di Auschwitz nel 1945.
Ma l’edizione 2010, la nona da quando è stata istituita la ricorrenza con legge dello Stato, porta un titolo che è una domanda, e che vuole suscitare la riflessione proprio alla luce dei recenti fatti di cronaca avvenuti in Italia e nel mondo: “RAZZISMO, SOLO MEMORIA?”
Perché non solo il credo religioso, ma anche la diversità fisica, o la provenienza, o gli orientamenti sessuali, o la povertà possono, ancora, suscitare discriminazione e violenza; e dunque non solamente un ricordo è quello che si vuole onorare, ma un’analisi e una presa di coscienza doverosamente attuali.
Attraverso l’esecuzione musicale di brani di Eisler, Britten, Rodrigo, Ben Haim, la lettura di testi liberamente tratti da pagine Jean Carol, Bertolt Brecht, Otto Rosenberg, Giovanna Boursier, Annamaria Masserini, Jean Le Botoux, Jean-Michel Lecomte, Heinz Heger, Benno Müller-Hill e proiezioni video verranno rievocate le persecuzioni perpetrate nei confronti dei “diversi”, nel corso di una serata ideata da Yehezkel Yerushalmi, Primo Violino dell’Orchestra del Maggio, con la regia e drammaturgia di Marina Bianchi, alla quale prendono parte gli attori Augusta Gori e Marco Zannoni, e gli Strumentisti del Maggio ai quali si aggiungono il baritono Brian Garth Nickel e il chitarrista Luigi Attademo.
Di particolare interesse la partecipazione dell’Alexian Group, un complesso di musicisti Rom che eseguiranno, in memoria dell’olocausto dei loro padri, musiche della tradizione rom composte e arrangiate dal fondatore Alexian Santino Spinelli.
Hanns Eisler, tedesco ed ebreo, fu costretto ad emigrare e visse parte della sua vita in America, da dove fu poi espulso perché marxista; Benjamin Britten omosessuale dichiarato, visse in Inghilterra e fu risparmiato, ma fu sempre molto sensibile al tema delle persecuzioni e della guerra; Joaquìn Rodrigo, compositore spagnolo, non vedente dall’età di tre anni, scrisse nel 1939 il Concerto di Aranjuez per chitarra, di cui è celeberrimo l’Adagio che viene eseguito, contro le sofferenze della guerra; Paul Ben Haim (Paul Frankburger) tedesco, dovette fuggire, perché ebreo, da Monaco di Baviera e visse in Israele.
Il concerto è in collaborazione con la Comunità Ebraica di Firenze, e l’ingresso è libero, fino ad esaurimento dei posti disponibili.
Ma l’edizione 2010, la nona da quando è stata istituita la ricorrenza con legge dello Stato, porta un titolo che è una domanda, e che vuole suscitare la riflessione proprio alla luce dei recenti fatti di cronaca avvenuti in Italia e nel mondo: “RAZZISMO, SOLO MEMORIA?”
Perché non solo il credo religioso, ma anche la diversità fisica, o la provenienza, o gli orientamenti sessuali, o la povertà possono, ancora, suscitare discriminazione e violenza; e dunque non solamente un ricordo è quello che si vuole onorare, ma un’analisi e una presa di coscienza doverosamente attuali.
Attraverso l’esecuzione musicale di brani di Eisler, Britten, Rodrigo, Ben Haim, la lettura di testi liberamente tratti da pagine Jean Carol, Bertolt Brecht, Otto Rosenberg, Giovanna Boursier, Annamaria Masserini, Jean Le Botoux, Jean-Michel Lecomte, Heinz Heger, Benno Müller-Hill e proiezioni video verranno rievocate le persecuzioni perpetrate nei confronti dei “diversi”, nel corso di una serata ideata da Yehezkel Yerushalmi, Primo Violino dell’Orchestra del Maggio, con la regia e drammaturgia di Marina Bianchi, alla quale prendono parte gli attori Augusta Gori e Marco Zannoni, e gli Strumentisti del Maggio ai quali si aggiungono il baritono Brian Garth Nickel e il chitarrista Luigi Attademo.
Di particolare interesse la partecipazione dell’Alexian Group, un complesso di musicisti Rom che eseguiranno, in memoria dell’olocausto dei loro padri, musiche della tradizione rom composte e arrangiate dal fondatore Alexian Santino Spinelli.
Hanns Eisler, tedesco ed ebreo, fu costretto ad emigrare e visse parte della sua vita in America, da dove fu poi espulso perché marxista; Benjamin Britten omosessuale dichiarato, visse in Inghilterra e fu risparmiato, ma fu sempre molto sensibile al tema delle persecuzioni e della guerra; Joaquìn Rodrigo, compositore spagnolo, non vedente dall’età di tre anni, scrisse nel 1939 il Concerto di Aranjuez per chitarra, di cui è celeberrimo l’Adagio che viene eseguito, contro le sofferenze della guerra; Paul Ben Haim (Paul Frankburger) tedesco, dovette fuggire, perché ebreo, da Monaco di Baviera e visse in Israele.
Il concerto è in collaborazione con la Comunità Ebraica di Firenze, e l’ingresso è libero, fino ad esaurimento dei posti disponibili.
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