mercoledì 13 ottobre 2010

James Conlon, nozze d'argento con il Maggio


Era il maggio del 1985 quando James Conlon, giovane direttore statunitense, debuttava sul podio del Maggio Musicale Fiorentino, inaugurando il Festival del quale era responsabile artistico quell’anno Fedele D’Amico con un Don Carlos che venne acclamato dalla critica: Massimo Mila sulla Stampa scriveva che il Maestro avrebbe pienamente meritato  “un avvenire luminoso”, Leonardo Pinzauti sulla Nazione che “la sua presenza ha costituito uno degli apporti di maggior rilievo espressivo, eccellente direttore da tener presente per le più impegnative imprese”, Duilio Courir sul Corriere della Sera lo definiva “la sorpresa più convincente, dal gesto perentorio che ci ha fatto ricordare l’esordio folgorante di Schippers a Spoleto”, Lorenzo Arruga sul Giorno che per la sua “lettura di grande magistero tecnico e di grande vivacità drammatica è sembrato uno dei grandi protagonisti della serata”.
Tre anni dopo guidava la tournée dell’Orchestra al Festival di Edimburgo, e da allora la presenza nei cartelloni fiorentini di Conlon – attuale direttore musicale dell’Opera di Los Angeles e del Ravinia Festival, delle attività estive della Chicago Symphony Orchestra e del Cincinnati May Festival, dopo essere stato per un decennio direttore principale dell’Opéra di Parigi, e prima ancora di Colonia e della Filarmonica di Rotterdam, da trent’anni ospite del Metropolitan di New York - è stata costante e preziosa, con molto Verdi, Čajkovskij, Šostakovič, Wagner: memorabile la sua Chovanscina nel 2004, ma anche la riscoperta di autori come l’amato Zemlinsky, con Der Zwerg (Il nano) e i lavori sinfonici, fino alla recente ripresa di Lady Macbeth del distretto di Mzensk immortalata in un DVD della Arthaus appena uscito.
Per le “nozze d’argento” con il Maggio, che verranno festeggiate giovedì 14 ottobre al Teatro Comunale, il Maestro ha scelto un capolavoro sacro di Antonín Dvořák, il Requiem op.89 per soli, coro e orchestra, che nella storia del Teatro fiorentino è stato eseguito solo due volte: la prima nel 1957, con complessi cecoslovacchi ospiti, la seconda ed ultima nel 1997, quando sul podio salì Yuri Ahronovitch.
Scritto nel 1890, quando Dvořák era già un compositore dal successo internazionale, fu eseguito per la prima volta a Birmingham l’anno dopo con esiti tanto trionfali da portare subito a numerose repliche in vari Paesi, compresa l’America e, nel 1901, Vienna. La scelta del testo non si discosta dalla tradizione, riferendosi formalmente al modello classico di oratorio mendelssohniano, per terminare, dopo un’ora e mezza di musica sublime, con un Agnus Dei fortemente personale ed innovativo.
Solisti per questa edizione sono il soprano Luba Orgonášová, il mezzosoprano Alexandra Petersamer, il tenore Pavel Černoch e il basso Kristin Sigmundsson; protagonista è anche il Coro del Maggio, istruito da Piero Monti e impegnato in dodici dei tredici numeri complessivi, insieme all’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino.
Biglietti ancora disponibili, mentre da tempo sono completamente esauriti i concerti che Zubin Mehta dirigerà fra novembre e dicembre. Ed allora ecco una buona notizia: il concerto straordinario che Mehta e l’Orchestra del Maggio offriranno fra un mese, giovedì 18 novembre, alle personalità partecipanti a Florens 2010,  Settimana Internazionale dei Beni Culturali e Ambientali, sarà aperto anche al pubblico. In programma la Sinfonia dalla Forza del destino di Verdi, la Sinfonia Jupiter di Mozart e la Settima Sinfonia di Beethoven; i biglietti per la prima e la seconda galleria saranno in vendita da giovedì 14 ottobre al prezzo di 40 e 30 euro.
Info: tel 055 2779.350 – www.maggiofiorentino.com

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