Torna a distanza di ben ventidue anni sul podio dell’Orchestra e del Coro del Maggio MIKHAIL PLETNEV, il direttore russo amico di Gorbachev e fondatore in patria della prima orchestra indipendente e di iniziative no-profit a favore dell’arte. Polistrumentista, pianista e compositore, Pletnev è oggi uno degli artisti più famosi ed influenti della Russia, e dalla patria propone il repertorio doc che il pubblico del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino potrà ascoltare venerdì 19 marzo (ore 20.30) e domenica 21, alle 16.30: CAJKOVSKIJ, per iniziare, con il celeberrimo Concerto in re maggiore op. 35, che sarà interpretato dalla giovane violinista TAMAKI KAWAKUBO, vincitrice dei prestigiosi concorsi Sarasate e Cajkovskij che l’hanno lanciata in una luminosa carriera internazionale, con il prezioso Stradivari “Muntz” del 1736 concessole in uso dalla benemerita Nippon Music Foundation.
E poi la Prima Sinfonia in mi maggiore op. 26 per soli, coro e orchestra di Alexandr SKRJABIN, opera monumentale di rarissimo ascolto – l’ultima esecuzione al Teatro Comunale di Firenze risale addirittura al 1979, diretta da Riccardo Muti che l’ha incisa mirabilmente con la Philadelphia Orchestra -, anche per la durata (cinquanta minuti) e la visionarietà del linguaggio musicale che pure, in questo primo cimento sinfonico datato 1899, è ancora lontano dallo sperimentalismo utopico che più tardi avrebbe voluto coniugare suoni, luci, colori, tastiere luminose, in una mistica esaltazione dei sensi.
Incandescente e lirica, la Sinfonia si articola in sei movimenti, l’ultimo dei quali contempla le voci del Coro e di due solisti – qui il mezzosoprano Cristina Sogmeister e il tenore Giuseppe Varano -, per l’intonazione di una poesia scritta dallo stesso Skrjabin che, riecheggiando l’anelito beethoveniano della Nona, perora una solenne invocazione all’arte, spirito libero e potente che governa il mondo, per concludere declamando “Venite, nazioni, innalziamo la nostra lode all’arte / sia gloria all’arte, per sempre gloria!”
Biglietti da 15 a 35 euro, con MaggioCard a 10 euro; info tel 055 2779.350.
E poi la Prima Sinfonia in mi maggiore op. 26 per soli, coro e orchestra di Alexandr SKRJABIN, opera monumentale di rarissimo ascolto – l’ultima esecuzione al Teatro Comunale di Firenze risale addirittura al 1979, diretta da Riccardo Muti che l’ha incisa mirabilmente con la Philadelphia Orchestra -, anche per la durata (cinquanta minuti) e la visionarietà del linguaggio musicale che pure, in questo primo cimento sinfonico datato 1899, è ancora lontano dallo sperimentalismo utopico che più tardi avrebbe voluto coniugare suoni, luci, colori, tastiere luminose, in una mistica esaltazione dei sensi.
Incandescente e lirica, la Sinfonia si articola in sei movimenti, l’ultimo dei quali contempla le voci del Coro e di due solisti – qui il mezzosoprano Cristina Sogmeister e il tenore Giuseppe Varano -, per l’intonazione di una poesia scritta dallo stesso Skrjabin che, riecheggiando l’anelito beethoveniano della Nona, perora una solenne invocazione all’arte, spirito libero e potente che governa il mondo, per concludere declamando “Venite, nazioni, innalziamo la nostra lode all’arte / sia gloria all’arte, per sempre gloria!”
Biglietti da 15 a 35 euro, con MaggioCard a 10 euro; info tel 055 2779.350.
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