L’Ufficio Scuole del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino si trasferisce sabato 6 ottobre 2012 a Lucca, per far rivivere al Teatro del Giglio il progetto, che pochi mesi fa ha coinvolto il Liceo Machiavelli-Capponi di Firenze e il Liceo Musicale Passaglia di Lucca.
Una favola senza età, liberamente ispirata al testo di Charles Perrault (1628 - 1703), ha offerto uno spunto che legasse il cartellone del Maggio Musicale Fiorentino a un progetto formativo regionale (fra Firenze e Lucca), andato in scena per la prima volta al Piccolo Teatro di Firenze, quasi in contemporanea al dittico di Béla Bartók (Il mandarino meraviglioso e Il castello del Duca Barbablù) durante il 75° Festival.
Si tratta di un esperimento già eseguito in lingua italiana e francese, a dimostrare la versatilità dell’opera, degli allievi, del lungo e appassionante lavoro di interpretazione e analisi del testo durante l’anno scolastico 2011/2012.
Al Teatro del Giglio, con i medesimi interpreti, lo stesso set, in lingua italiana, va in scena la replica dello spettacolo, nato da un pretesto letterario, che ha offerto chiavi di approfondimento e laboratori per due licei toscani, che hanno lavorato a distanza: le classi si sono cimentate nella rilettura di una storia, nella composizione di un’opera in musica, nell’esecuzione, in palcoscenico ed in buca, della medesima.
Il progetto, che ha coinvolto il Liceo Machiavelli-Capponi di Firenze e il Liceo Musicale Passaglia di Lucca dimostra ancora una volta come il Teatro del Maggio -con un ampio ventaglio di iniziative didattiche e laboratori sempre nuovi- miri a radicarsi nel territorio, coinvolgendo istituti scolastici di ogni grado e indirizzo afferenti al Comune e alla Provincia di Firenze e alla Regione Toscana.
Quando Perrault scriveva Barbablù, le favole erano particolarmente apprezzate in quanto permettevano una doppia lettura: una destinata ai bambini, per insegnare loro una morale, e l’altra rivolta agli adulti perché la favola, piena di sottintesi, presentava molti passaggi ironici, capaci comunque di far riflettere. È in questa ottica che il laboratorio teatrale del Liceo Machiavelli ha intrapreso un lavoro collettivo, al quale hanno partecipato gli studenti, in veste di attori e sceneggiatori, insieme agli insegnanti e agli studenti del Liceo Musicale Passaglia di Lucca.
L’esito di questi laboratori trasversali, che hanno squadernato ed investigato ogni singolo aspetto e metatesto dell’opera di Béla Bartók (1881 - 1945), ha dato vita ad uno spettacolo completamente nuovo, con libretto e musiche originali. La modernità della favola e la sua ricchezza nei messaggi consente di realizzare uno spettacolo che si rivolge sia ad un pubblico di bambini che ad un pubblico di adolescenti: gli uni si confronteranno con una dimensione fantastica, gli altri con i temi che Perrault e Bartók affrontano e cioè quelli dell’ingenuità, che non permette di riconoscere l’aspetto preoccupante e minaccioso che spesso la realtà mostra, e la solitudine, alla quale l’uomo moderno è spesso condannato.
Una favola senza età, liberamente ispirata al testo di Charles Perrault (1628 - 1703), ha offerto uno spunto che legasse il cartellone del Maggio Musicale Fiorentino a un progetto formativo regionale (fra Firenze e Lucca), andato in scena per la prima volta al Piccolo Teatro di Firenze, quasi in contemporanea al dittico di Béla Bartók (Il mandarino meraviglioso e Il castello del Duca Barbablù) durante il 75° Festival.
Si tratta di un esperimento già eseguito in lingua italiana e francese, a dimostrare la versatilità dell’opera, degli allievi, del lungo e appassionante lavoro di interpretazione e analisi del testo durante l’anno scolastico 2011/2012.
Al Teatro del Giglio, con i medesimi interpreti, lo stesso set, in lingua italiana, va in scena la replica dello spettacolo, nato da un pretesto letterario, che ha offerto chiavi di approfondimento e laboratori per due licei toscani, che hanno lavorato a distanza: le classi si sono cimentate nella rilettura di una storia, nella composizione di un’opera in musica, nell’esecuzione, in palcoscenico ed in buca, della medesima.
Il progetto, che ha coinvolto il Liceo Machiavelli-Capponi di Firenze e il Liceo Musicale Passaglia di Lucca dimostra ancora una volta come il Teatro del Maggio -con un ampio ventaglio di iniziative didattiche e laboratori sempre nuovi- miri a radicarsi nel territorio, coinvolgendo istituti scolastici di ogni grado e indirizzo afferenti al Comune e alla Provincia di Firenze e alla Regione Toscana.
Quando Perrault scriveva Barbablù, le favole erano particolarmente apprezzate in quanto permettevano una doppia lettura: una destinata ai bambini, per insegnare loro una morale, e l’altra rivolta agli adulti perché la favola, piena di sottintesi, presentava molti passaggi ironici, capaci comunque di far riflettere. È in questa ottica che il laboratorio teatrale del Liceo Machiavelli ha intrapreso un lavoro collettivo, al quale hanno partecipato gli studenti, in veste di attori e sceneggiatori, insieme agli insegnanti e agli studenti del Liceo Musicale Passaglia di Lucca.
L’esito di questi laboratori trasversali, che hanno squadernato ed investigato ogni singolo aspetto e metatesto dell’opera di Béla Bartók (1881 - 1945), ha dato vita ad uno spettacolo completamente nuovo, con libretto e musiche originali. La modernità della favola e la sua ricchezza nei messaggi consente di realizzare uno spettacolo che si rivolge sia ad un pubblico di bambini che ad un pubblico di adolescenti: gli uni si confronteranno con una dimensione fantastica, gli altri con i temi che Perrault e Bartók affrontano e cioè quelli dell’ingenuità, che non permette di riconoscere l’aspetto preoccupante e minaccioso che spesso la realtà mostra, e la solitudine, alla quale l’uomo moderno è spesso condannato.
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