Leitmotiv costante, cadenzato nella programmazione 2011 del Teatro del Maggio è l’anniversario della morte di Gustav Mahler, avvenuta a Vienna il 18 maggio 1911.
Non è dunque un caso che la Prima Sinfonia di Mahler, denominata Il Titano, sia stata più volte eseguita in tournée dall’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino e che il 14 aprile il Maestro Zubin Mehta ne abbia diretto al Teatro Comunale la Quinta Sinfonia in do diesis minore.
In occasione del 74° Festival del Maggio Musicale Fiorentino arriva a Firenze, giovedì 26 maggio alle ore 20.30 al Piccolo Teatro, uno spettacolo interpretato e diretto da Massimiliano Finazzer Flory, ispirato e consacrato appunto a Gustav Mahler, una pièce che ha debuttato al 53° Festival dei Due Mondi di Spoleto lo scorso luglio 2010, e che ha riscosso un grandissimo successo e consenso unanime a Roma, Bari, Brescia, Bologna, Venezia, Verona.
Musica e prosa si fondono in maniera magistrale amalgamati con ritmo, suspense, piacevolezza dai due interpreti: Massimiliano Finazzer Flory e Quirino Principe, affabulatori e attori capaci di portare lo spettatore nella Vienna di fine ‘800, nel suo fermento culturale, con accenni artistici ed intimi che emergeranno dall’epistolario di Gustav Mahler.
“Il tempo di Gustav Mahler”, che vede la partecipazione di Quirino Principe, filosofo della musica docente alla Scuola d’Opera di Verona, ripercorre la biografia del compositore attraverso il corpus delle lettere e altri scritti soffermandosi sui temi dell’eros, della morte, della religione, della crisi di Vienna e del mondo mitteleuropeo, del rapporto tra la musica e la filosofia del tempo in uno dei periodi più decisivi e complessi della nascente modernità
Non è dunque un caso che la Prima Sinfonia di Mahler, denominata Il Titano, sia stata più volte eseguita in tournée dall’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino e che il 14 aprile il Maestro Zubin Mehta ne abbia diretto al Teatro Comunale la Quinta Sinfonia in do diesis minore.
In occasione del 74° Festival del Maggio Musicale Fiorentino arriva a Firenze, giovedì 26 maggio alle ore 20.30 al Piccolo Teatro, uno spettacolo interpretato e diretto da Massimiliano Finazzer Flory, ispirato e consacrato appunto a Gustav Mahler, una pièce che ha debuttato al 53° Festival dei Due Mondi di Spoleto lo scorso luglio 2010, e che ha riscosso un grandissimo successo e consenso unanime a Roma, Bari, Brescia, Bologna, Venezia, Verona.
Musica e prosa si fondono in maniera magistrale amalgamati con ritmo, suspense, piacevolezza dai due interpreti: Massimiliano Finazzer Flory e Quirino Principe, affabulatori e attori capaci di portare lo spettatore nella Vienna di fine ‘800, nel suo fermento culturale, con accenni artistici ed intimi che emergeranno dall’epistolario di Gustav Mahler.
“Il tempo di Gustav Mahler”, che vede la partecipazione di Quirino Principe, filosofo della musica docente alla Scuola d’Opera di Verona, ripercorre la biografia del compositore attraverso il corpus delle lettere e altri scritti soffermandosi sui temi dell’eros, della morte, della religione, della crisi di Vienna e del mondo mitteleuropeo, del rapporto tra la musica e la filosofia del tempo in uno dei periodi più decisivi e complessi della nascente modernità
L’originale antologia di brani, tra i quali lettere dello stesso Mahler, è recitata da Massimiliano Finazzer Flory ed accompagnata da suggestioni tratte dalle sinfonie e dai lieder, sulle quali la giovanissima Chiara Taviani darà forma alle coreografie di Michela Lucenti del Balletto Civile, compagnia riconosciuta a livello internazionale tra le realtà più dinamiche ed originali della danza contemporanea.
Alle atmosfere musicali al pianoforte si accompagnano le esecuzioni alla tromba di Gianni Dallaturca.
"Con un’illuminazione profetica Gustav Mahler affermava ‘Verrà un tempo in cui i viventi si accorgeranno di essere rappresentati, descritti e identificati dalla mia musica e capiranno che essa è in loro da sempre.’ E questo è il suo tempo - spiega Massimiliano Finazzer Flory. “Lo spettacolo ruota intorno a due figure: un uomo solitario che vaga per l’universo e il bambino abbandonato in attesa del padre, entrambi alla ricerca di una Natura perduta di cui abbiamo bisogno. In scena il volto di Mahler e una duplice voce: la voce di un uomo che ha molto combattuto intimamente e profondamente sofferto senza patria, straniero talora perfino a se stesso, sempre irrequieto e con il timore di lasciare incompiuta la sua opera – e dunque porta in causa il rapporto con le sue origini – ma anche quella di un uomo che attraverso la musica soddisfa la propria libertà interiore”.
L'ingresso allo spettacolo è libero, fino ad esaurimento dei posti disponibili.
Alle atmosfere musicali al pianoforte si accompagnano le esecuzioni alla tromba di Gianni Dallaturca.
"Con un’illuminazione profetica Gustav Mahler affermava ‘Verrà un tempo in cui i viventi si accorgeranno di essere rappresentati, descritti e identificati dalla mia musica e capiranno che essa è in loro da sempre.’ E questo è il suo tempo - spiega Massimiliano Finazzer Flory. “Lo spettacolo ruota intorno a due figure: un uomo solitario che vaga per l’universo e il bambino abbandonato in attesa del padre, entrambi alla ricerca di una Natura perduta di cui abbiamo bisogno. In scena il volto di Mahler e una duplice voce: la voce di un uomo che ha molto combattuto intimamente e profondamente sofferto senza patria, straniero talora perfino a se stesso, sempre irrequieto e con il timore di lasciare incompiuta la sua opera – e dunque porta in causa il rapporto con le sue origini – ma anche quella di un uomo che attraverso la musica soddisfa la propria libertà interiore”.
L'ingresso allo spettacolo è libero, fino ad esaurimento dei posti disponibili.
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