martedì 8 novembre 2011

Il Maggio emoziona il Musikverein di Vienna

L’apprezzamento del pubblico per l’esecuzione di domenica sera, in attesa di quella di ieri sera, è apparso chiaro fin dal principio, tramite un gesto, che ha immediatamente annullato qualsiasi riserva, all’ingresso dei professori d’orchestra in sala: cinque minuti di applausi ininterrotti (e non di incoraggiamento), mentre ogni musicista, con passo cadenzato e grande disciplina, raggiungeva la propria postazione. Una tradizione, quella rispettosa di applaudire prima dell’inizio del concerto, pressoché scomparsa in Italia, almeno da qualche lustro.
L’audacia nella scelta del repertorio è stata confermata anche nel secondo appuntamento al Musikverein: un viaggio à rebours dal Novecento all’Ottocento (quello già ascoltato il 3 e 4 novembre scorso al Teatro Comunale), attraverso 150 anni di storia, dalla Polonia di metà ‘900 all’Austria felix di inizio ‘800: dal Concerto per orchestra di Witold Lutoslawski (Varsavia 25 gennaio 1913 – 7 febbraio 1994) composto a metà del XX secolo (dal 1950 al 1954) ed eseguito per la prima volta a Varsavia il 26 novembre 1954, fino all’esecuzione della celebre Sinfonia n. 3 in mi bemolle maggiore op. 55 Eroica, scritta da Ludwig van Beethoven (17 dicembre 1770 – 26 marzo 1827), dal 1802 al 1804, ed eseguita per la prima volta 150 anni prima del Concerto per orchestra di Lutoslawski.
Audacia, quella di cimentarsi in uno dei brani beethoveniani più eseguiti in assoluto al Musikverein, premiata dal calore di un pubblico che ha avvolto in applausi non misurati, non composti, ma scroscianti e spontanei, gli interpreti fiorentini, chiamati ad eseguire due bis: l’Intermezzo dalla Cavalleria rusticana di Mascagni e la Sinfonia de La forza del destino di Giuseppe Verdi.
E con la musica italiana negli encores, l’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino, guidata da Zubin Mehta, ha potuto esplodere e rivelare tutta la passione, tipica dell’arte interpretativa toscana e nazionale.
Emozionanti sono stati i dieci minuti di applausi, in standing ovation, che hanno accompagnato le numerose uscite del Maestro Mehta, noto ed amato dal pubblico viennese, ospite abituale della capitale asburgica, dove studiò per diversi anni, per poi debuttare nel 1958.
Molto vicina è apparsa Vienna a Firenze, l’Austria all’Italia, soprattutto per tradizione e storia.
Se Vienna è oggi riconosciuta una delle capitali europee più colte, con un minimo di tre teatri d’opera funzionanti ogni sera (Staatsoper, Theater an der Wien, Volksoper per menzionare solo i più noti), ed i concerti in diverse e prestigiose sale (il Musikverein fra queste), proprio a Firenze nacque il melodramma all’inizio del ‘600. Da allora grandi interpreti ed autori, registi ed impresari di tutta Europa hanno avuto con le due città un rapporto privilegiato di grande tradizione.
Hanno assistito alla recita, come preannunciato, il Sindaco di Firenze di Matteo Renzi e signora, tutto il corpo diplomatico italiano e numerose autorità austriache. Il Sindaco, Presidente della Fondazione del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, si è a lungo intrattenuto con i professori d’orchestra al termine dello spettacolo per complimentarsi del successo e della calorosa accoglienza avuta nel tempio della musica europea: un grande orgoglio e vanto per Firenze.
La tournée del Maggio ora procede per Berna (8 novembre), Zurigo (9 novembre), Lucerna e Ginevra (11 e 12 novembre).

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