Penultimo concerto della stagione sinfonica del Teatro del Maggio. Un doppio appuntamento, giovedì 3 e venerdì 4 novembre, alle ore 20.30, al Teatro Comunale con Zubin Mehta alla guida dell'Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino.
Il programma è un viaggio à rebours dal Novecento all’Ottocento, attraverso 150 anni di storia, dalla Polonia di metà ‘900 all’Austria felix di inizio ‘800: un ascolto che parte dal Concerto per orchestra di Witold Lutoslawski (Varsavia 25 gennaio 1913 – 7 febbraio 1994) composto a metà del XX secolo (dal 1950 al 1954) ed eseguito per la prima volta a Varsavia il 26 novembre 1954, e termina con l’esecuzione delle celebre Sinfonia n. 3 in mi bemolle maggiore op. 55 Eroica, del compositore tedesco Ludwig van Beethoven (17 dicembre 1770 – 26 marzo 1827), composta dal 1802 al 1804 ed eseguita per la prima volta 150 anni prima del Concerto per orchestra di Lutoslawski.
Si tratta di un percorso che parte da complesse e rielaborate suggestioni folkloriche polacche, e approda, nella seconda parte del concerto, alla sentita partecipazione per le vicende napoleoniche.
Così Franco Pulcini parla dell’opera in programma: "Nel Concerto per orchestra prevale, come in Bartók, il senso della forma; il folclorismo è presente, ma polverizzato in una grandiosa macroforma già attenta a spunti di linguaggio complesso e molto aggiornato". E di omaggio a Bartók parla anche Enrico Girardi. Minimo comune denominatore, insito nel Concerto per orchestra e nell’Eroica, è sicuramente una monumentalità a livello compositivo. A questo proposito, in merito all’Eroica, Paolo Gallarati afferma: “Come è noto, l’Eroica determina una svolta fondamentale nella produzione sinfonica di Beethoven. In essa il musicista rompe decisamente i legami con la tra dizione haydn-mozartiana cui appartenevano ancora le Sinfonie precedenti per imprimere al suo discorso una monumentalità di forma e di contenuti che usciva assolutamente dai canoni consueti della composizione sinfonica”.
Il programma è un viaggio à rebours dal Novecento all’Ottocento, attraverso 150 anni di storia, dalla Polonia di metà ‘900 all’Austria felix di inizio ‘800: un ascolto che parte dal Concerto per orchestra di Witold Lutoslawski (Varsavia 25 gennaio 1913 – 7 febbraio 1994) composto a metà del XX secolo (dal 1950 al 1954) ed eseguito per la prima volta a Varsavia il 26 novembre 1954, e termina con l’esecuzione delle celebre Sinfonia n. 3 in mi bemolle maggiore op. 55 Eroica, del compositore tedesco Ludwig van Beethoven (17 dicembre 1770 – 26 marzo 1827), composta dal 1802 al 1804 ed eseguita per la prima volta 150 anni prima del Concerto per orchestra di Lutoslawski.
Si tratta di un percorso che parte da complesse e rielaborate suggestioni folkloriche polacche, e approda, nella seconda parte del concerto, alla sentita partecipazione per le vicende napoleoniche.
Così Franco Pulcini parla dell’opera in programma: "Nel Concerto per orchestra prevale, come in Bartók, il senso della forma; il folclorismo è presente, ma polverizzato in una grandiosa macroforma già attenta a spunti di linguaggio complesso e molto aggiornato". E di omaggio a Bartók parla anche Enrico Girardi. Minimo comune denominatore, insito nel Concerto per orchestra e nell’Eroica, è sicuramente una monumentalità a livello compositivo. A questo proposito, in merito all’Eroica, Paolo Gallarati afferma: “Come è noto, l’Eroica determina una svolta fondamentale nella produzione sinfonica di Beethoven. In essa il musicista rompe decisamente i legami con la tra dizione haydn-mozartiana cui appartenevano ancora le Sinfonie precedenti per imprimere al suo discorso una monumentalità di forma e di contenuti che usciva assolutamente dai canoni consueti della composizione sinfonica”.
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