venerdì 21 maggio 2010

Il nuovo CdA e il saluto di Giambrone

È Francesca Colombo, 37 anni, ingegnere gestionale e pianista, organizzatrice del Festival Mi.To e responsabile dei progetti culturali di Expo 2015, per dieci anni alla Scala di Milano, la nuova Sovrintendente del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, che vede per la prima volta al vertice una donna. Il Sindaco di Firenze Matteo Renzi, con una scelta di cui si è dichiarato primo ed entusiasta responsabile, ha individuato in lei le competenze giuste per gestire una fase nuova della vita della Fondazione lirico-sinfonica di cui è Presidente, e per questo l’ha proposta al Consiglio di Amministrazione che oggi si è insediato e che l’ha nominata a maggioranza.
Il nuovo CdA è formato da sei consiglieri, oltre al Sindaco: Vice Presidente sarà Paolo Fresco, indicato dal Comune di Firenze, Nicola Danti e Roberto Benedetti rappresentanti della Regione Toscana, Antonio Marotti del Governo, Giovanna Cornaro Folonari e Mario Primicerio indicati dall’assemblea dei Soci privati.
Il nuovo Consiglio subentra al precedente, che si è riunito oggi per l’ultima volta approvando il bilancio consuntivo 2009 ( 2,3 milioni il deficit, ulteriormente migliorato rispetto alle previsioni), e assumendo la decisione – di particolare valore politico in questo momento cruciale rispetto al decreto di riforma – di richiedere l’autorizzazione al Ministero competente ad indire concorsi per le prime parti nell’orchestra, e per procedere alle assunzioni dei vincitori in attesa di stabilizzazione.
Renzi ha ringraziato il Sovrintendente uscente Francesco Giambrone, di cui ha lodato il lavoro molto serio fatto in tanti settori del Teatro, che al termine dell’ultima seduta dell’attuale Cda ha incontrato la stampa per un saluto ed un bilancio del suo mandato.
“Sono stati quattro anni difficili ed entusiasmanti – ha dichiarato Giambrone -: lascio un Teatro in cui il deficit si è ridotto di un terzo rispetto a quello che avevo trovato, e che sarebbe in pareggio se non fossero intervenuti i tagli al Fus; in cui la programmazione è delineata fino al 2014 per quanto riguarda gli impegni dei più grandi artisti a livello mondiale, e penso ai nuovi debutti di Zubin Mehta (L’affare Makropulos nell’ottobre 2011, Der Rosenkavalier ad inaugurare il 75° Maggio e Parsifal per il 76°), ai progetti con Seiji Ozawa (Damnation de Faust nel 2011, Kat’a Kabanova nel 2013, altri due titoli nel 2014), al ritorno di Claudio Abbado per i concerti di apertura del Nuovo Teatro - Parco della Musica in costruzione, una straordinaria opportunità per Firenze; che ha oggi un riempimento medio della sala da duemila posti pari al 90 % rispetto al 69 % iniziali; in cui ci sono 25.000 giovani under 26 e 10.000 MaggioCard emesse, con le quali i ragazzi assistono agli spettacoli pagando 10 euro; in cui esiste ora un sistema di controllo delle risorse che consente un monitoraggio costante e quindi risparmi; che ha profondamente mutato la sua immagine e la comunicazione, magari suscitando anche vitali discussioni; che ha instaurato e mantenuto, anche nei momenti finanziariamente più difficili, la consuetudine di commissionare ogni anno un’opera ad un compositore italiano vivente, premiata anche dai riconoscimenti della critica; che sempre più si fa ambasciatore dell’Italia nel mondo con tournèes importanti – l’anno prossimo, nel 150° anniversario dell’Unità, tornerà al Musikverein, compirà due tour europei, sarà per la quarta volta in Giappone e poi in Estremo Oriente; la cui voce viene ascoltata in Parlamento accanto a quella della Scala e di Santa Cecilia, riconoscendone la peculiarità, per quanto riguarda le osservazioni e le modifiche al decreto di riforma”.
Giambrone ha poi ringraziato il pubblico, gli Amici del Teatro e la loro Presidente, i lavoratori del Teatro, il prcedente Sindaco Leonardo Domenici dal quale aveva ricevuto l’invito ad assumere la Sovrintendenza, Zubin Mehta di cui ha citato commosso una dedica che il Maestro gli ha regalato, la stampa tutta per il rapporto bello e di amicizia instaurato, e fatto gli auguri di buon lavoro a chi avrà la responsabilità di succedergli. A Firenze ha rivolto infine l’appello ad amare di più il suo Teatro, superando una sorta di assuefazione alla sua grandezza e a ciò che il Maggio rappresenta nel mondo.

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