venerdì 7 maggio 2010

Lettera a Firenze dei lavoratori del Maggio

Cara Firenze,
Ti scriviamo perché ci hai sempre considerato e trattato come una parte di te e perché come tale ci hai protetto e amato in passato e nel presente. Ci auguriamo che tu possa farlo ancora in futuro.
Tu che sei la città della cultura e dell’arte, sei costretta a vedere lo scempio che fa di te uno Stato che considera la tua cultura come un inutile orpello. Sei la casa del bello, della lingua italiana, di pittori, poeti, scultori, scienziati, artigiani unici al mondo, la madre dell’Opera Lirica. Tu che ami la tua identità capirai che in questo momento noi, servi dell’Arte, siamo costretti a lottare per far si che tu non sia privata di una parte di ciò che ti rende integra, unica e culla della Cultura Italiana.
In questi giorni, il Governo tramite un decreto legge punitivo vuole spogliarti di quella parte importante della tua storia e tradizione, una parte che può ancora lavorare e farsi ambasciatore di te nel mondo: il Teatro del Maggio Musicale Fiorentino. Tutti noi lavoratori siamo consapevoli del fatto che questo sia un momento difficile per l’intero Paese, ma sappiamo anche che il valore di una società si misura dalla sua capacità di esprimere arte e cultura.
Cosa sarebbe stato se i tuoi mecenati non avessero creduto questo? Cosa sarebbe stato se nessuno avesse pensato agli artisti come risorsa indispensabile? Se non li avesse valorizzati permettendo che un Michelangelo scolpisse il suo “David” in un’ epoca nella quale ancora per strada si buttava l’urina fuori delle finestre? Non saresti tutto ciò che sei, amata Firenze!
Ti ringraziamo per averci dato la possibilità di fare arte per te, e ti chiediamo scusa se non avremo più la possibilità di farlo ai livelli che meriti e a cui sei abituata. Non vogliamo tradirti, ma siamo costretti a parlare con il silenzio, unico strumento che ci resta per arrivare direttamente a chi ci considera alla stessa stregua dei giullari di corte. Del nostro lavoro si sa ben poco e ciò che è noto è spesso offensivo. La nostra realtà è eterogenea e complessa, ricca di specificità e professionalità: musicisti, cantanti, danzatori, figuranti, macchinisti, tecnici luce, attrezzisti, truccatrici, sarte, costruttori, scenografi, operai e impiegati altamente qualificati, senza i quali qualsiasi struttura organizzativa non potrebbe funzionare. Siamo tutti figli di una grande scuola italiana da salvaguardare e preservare.
Per noi che spesso non siamo considerati dei “veri lavoratori” ma che abbiamo studiato anni per poter arrivare a fare grande il tuo teatro, per noi che abbiamo sostenuto e superato difficili Concorsi Internazionali, per noi che lavoriamo quando tu ti fermi o vai a dormire, per noi che siamo un tuo strumento fondamentale, non è accettabile che il più antico e famoso Festival d’Italia non sia valutato per la sua grandezza. Di fronte a un panorama culturale dominato dai format televisivi e dai cinepanettoni, crediamo che il teatro sia essenziale per la crescita culturale e sociale della persona. Per noi è inaccettabile che un Ministro dei Beni Culturali si possa trincerare dietro un Decreto Legge senza concertarne i contenuti con le parti sociali e gli enti coinvolti, sbeffeggiando in questo modo dei professionisti di tutto rispetto.
Questo atteggiamento di chiusura punta dritto allo smantellamento del sistema delle Fondazioni Lirico Sinfoniche, quindi anche di una delle Istituzioni più importanti nel tuo territorio e nel mondo, e precluderà ai futuri artisti che frequenteranno i nuovi Licei Musicali-Coreutici, o i Conservatori e le Accademie, la possibilità di trovare una “Casa” o un impiego degno della loro preparazione.
Per tutte queste ragioni non possiamo esimerci dall’esprimere il nostro dissenso, anche con misure di protesta forti ed estreme contro un disegno che vedrebbe la città ed il pubblico privati della storia, della tradizione e del futuro di una grande istituzione come quella del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino.
Sicuri che, per l’amore che c’è tra noi e per la storia che incarni, potrai comprendere il nostro grido di silenzio, nella convinzione che ciò ti possa rendere più forte e orgogliosa degli artisti che così calorosamente hai sempre ospitato.
Grazie Firenze!

I lavoratori del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino

1 commento:

Anonimo ha detto...

La scure del governo si abbatte sulla musica e sui diritti dei lavoratori
delle fondazioni lirico-sinfoniche
In Italia, non in Grecia, il governo decreta:

1) tagli al Fondo Unico dello Spettacolo
2) decurtazione del 50% dei contratti aziendali
3) ulteriore precarizzazione del lavoro
4) blocco del turn-over
5) privatizzazione dei teatri, mercificazione della cultura

Lavoratori del Teatro alla Scala