Prosegue la serie di concerti sinfonici del 74° Festival del Maggio Musicale Fiorentino; dopo aver applaudito Zubin Mehta e Semyon Bychkov, ritorna sul podio del Teatro Comunale, martedì 7 giugno alle ore 20.30, il direttore russo Andrey Boreyko, a guidare l’Orchestra Giovanile Italiana, fiore all’occhiello della Scuola di Musica di Fiesole.
Il programma presenta due capolavori fra i più celebri ed amati del Romanticismo e del Tardoromanticismo: la Sinfonia n° 8 in si minore di Franz Schubert (1797 - 1828), denominata Incompiuta, e la Sinfonia n° 6, sempre in si minore, meglio nota come Patetica di Pëtr Il'ič Čajkovskij (1840 - 1893).
Gli unici due movimenti interi de L’Incompiuta (allegro moderato e andante con moto) ed i quattro della Patetica (adagio, allegro con grazia, allegro molto vivace, finale-adagio lamentoso) sono fra i più noti del repertorio ottocentesco, mentre di rarissima esecuzione è il brano novecentesco (del 1936) ad apertura di concerto: Cantique d’Amour di Igor Markevitch (1912 - 1983), forse più noto come direttore d’orchestra e meno come compositore.
Igor Markevitch è stato per Firenze, e per l’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino, una figura emblematica, non solo per aver diretto concerti poi divenuti memorabili, ma anche per aver partecipato alla Resistenza e per aver contribuito in maniera decisiva alla rinascita dell’Orchestra del Maggio subito dopo la Liberazione.
Eseguire il suo Cantique d’Amour è dunque il modo più degno di onorarne la memoria.
Il concerto è davvero un MUST, un’occasione imperdibile, per l’opportunità che offre di assistere ad un’esecuzione di due capolavori appartenenti rispettivamente al repertorio austriaco e russo, e ad un’opera novecentesca raramente eseguita.
Il programma presenta due capolavori fra i più celebri ed amati del Romanticismo e del Tardoromanticismo: la Sinfonia n° 8 in si minore di Franz Schubert (1797 - 1828), denominata Incompiuta, e la Sinfonia n° 6, sempre in si minore, meglio nota come Patetica di Pëtr Il'ič Čajkovskij (1840 - 1893).
Gli unici due movimenti interi de L’Incompiuta (allegro moderato e andante con moto) ed i quattro della Patetica (adagio, allegro con grazia, allegro molto vivace, finale-adagio lamentoso) sono fra i più noti del repertorio ottocentesco, mentre di rarissima esecuzione è il brano novecentesco (del 1936) ad apertura di concerto: Cantique d’Amour di Igor Markevitch (1912 - 1983), forse più noto come direttore d’orchestra e meno come compositore.
Igor Markevitch è stato per Firenze, e per l’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino, una figura emblematica, non solo per aver diretto concerti poi divenuti memorabili, ma anche per aver partecipato alla Resistenza e per aver contribuito in maniera decisiva alla rinascita dell’Orchestra del Maggio subito dopo la Liberazione.
Eseguire il suo Cantique d’Amour è dunque il modo più degno di onorarne la memoria.
Il concerto è davvero un MUST, un’occasione imperdibile, per l’opportunità che offre di assistere ad un’esecuzione di due capolavori appartenenti rispettivamente al repertorio austriaco e russo, e ad un’opera novecentesca raramente eseguita.
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