Martedì 14 giugno, alle ore 20.30, al Teatro Goldoni, il Contempoartensemble ritorna per il terzo anno consecutivo al Maggio Musicale Fiorentino, dopo aver proposto i ritratti musicali di Sir Peter Maxwell Davies nel 2009 (72° Maggio Musicale Fiorentino) e il Visual Concert dello scorso anno, dedicato a Kaija Saariaho e Jean-Baptiste Barrière (73° Festival).
Fondato nel 1992 da Mauro Ceccanti, il Contempoartensemble propone quest’anno un programma interamente dedicato al compositore statunitense Steve Reich, in occasione del suo 75° compleanno, con una selezione di opere, che coprono quasi quarant’anni di attività, dal 1967 al 2005: il concerto ha inizio con Violin Phase, per violino e musica registrata, del 1967, procede poi con la prima esecuzione italiana di Variazioni per vibrafoni, pianoforti e archi (per 4 vibrafoni, 2 pianoforti e 3 quartetti d’archi) del 2005, a seguire Cello Counterpoint per violoncello e musica registrata, del 2003, e termina con City Life per ensemble del 1995.
Da anni Steve Reich è una delle figure di punta della musica americana contemporanea ed uno dei principali esponenti del minimalismo. La sua musica, che ha nella componente ritmica il suo fulcro, trae ispirazione dalla musica africana, dal gamelan balinese, dal jazz di Coltrane e di Parker, ma anche dai grandi polifonisti e si basa sulla concezione del tempo ininterrotto, sul movimento continuo, sulla riproposta di moduli ritmici che creano atmosfere sonore di grande fascino. Con il grande compositore newyorkese, ormai oggetto di culto nel mondo, il Maggio continua la sua meritoria esplorazione nell’universo della musica contemporanea, troppo spesso trascurata in Italia.
Come per la Missa Ockeghem, la regia del suono ed elettronica è affidata a Tempo Reale.
Da anni Steve Reich è una delle figure di punta della musica americana contemporanea ed uno dei principali esponenti del minimalismo. La sua musica, che ha nella componente ritmica il suo fulcro, trae ispirazione dalla musica africana, dal gamelan balinese, dal jazz di Coltrane e di Parker, ma anche dai grandi polifonisti e si basa sulla concezione del tempo ininterrotto, sul movimento continuo, sulla riproposta di moduli ritmici che creano atmosfere sonore di grande fascino. Con il grande compositore newyorkese, ormai oggetto di culto nel mondo, il Maggio continua la sua meritoria esplorazione nell’universo della musica contemporanea, troppo spesso trascurata in Italia.
Come per la Missa Ockeghem, la regia del suono ed elettronica è affidata a Tempo Reale.
Nessun commento:
Posta un commento