Fortuna, Virtù e Amore decretano il successo dei loro protetti: Nerone, Poppea, Ottavia, Ottone, Drusilla, Amalta, Lucano, Seneca; tribuni, patrizi e matrone, cortigiani, soldati e dame vissuti quasi duemila anni fa.
Il loro inesorabile destino è predetto fin dal prologo, recitato dalle tre dee; nella chiusa si evince chi governa realmente ogni vicenda ed ambizione umana, nessun’altra che Amore: ‘io le virtudi insegno, io le fortune domo […] ‘l mondo ai cenni miei si muta’.
L’ultimo titolo operistico del 74° Festival del Maggio Musicale Fiorentino, L'incoronazione di Poppea di Claudio Monteverdi, si rivela essere un manuale d’amore perfetto ed ancor più avvincente e rivelatore nella brillante regia di Pier Luigi Pizzi.
I personaggi, già caratterizzati nel libretto, spassoso e più che mai attuale, di Giovan Francesco Busenello e dalla musica di Monteverdi (con verosimili innesti del Sacrati e del Ferrari, a quest’ultimo pare appartenere il celebre e sublime duetto finale fra l’imperatore Nerone e l’astuta Poppea: Pur ti miro pur ti godo), emergono con grandissima vivacità dalla tela variopinta di Pizzi, in un ampissimo ventaglio di relazioni amorose: Ottavia, sposa virtuosa, piange i tradimenti dell’imperatore Nerone, in preda all’irrefrenabile passione per Poppea, abile e sensuale conquistatrice, circondata da numerosi pretendenti, fra cui il giovane Ottone (già amante in passato di Ottavia), che tenterà d’uccidere Poppea dopo essere stato conquistato a sua volta dalla giovane e bella Drusilla (‘Le tempeste del cor tutte tranquilla;/ d’altri Otton non sarà che di Drusilla;/ e pur al mio dispetto, iniquo Amore,/ Drusilla ho in bocca, ed ho Poppea nel core.’); il poeta Lucano, in questa edizione e produzione dell’opera, cede all’amore per Nerone, e a seguire, tutti i personaggi, dalle nutrici ai paggi, dischiudono un fitto ordito di relazioni sentimentali (sia etero che omoerotiche), magistralmente definite con ironia e chiarezza, in un concatenarsi di scene che rendono L'incoronazione di Poppea un manuale d’amore di grandissima attualità.
Lo spettacolo è assolutamente imperdibile!
Ultimi posti disponibili per le recite di lunedì 20 giugno e mercoledì 22 giugno.
Il loro inesorabile destino è predetto fin dal prologo, recitato dalle tre dee; nella chiusa si evince chi governa realmente ogni vicenda ed ambizione umana, nessun’altra che Amore: ‘io le virtudi insegno, io le fortune domo […] ‘l mondo ai cenni miei si muta’.
L’ultimo titolo operistico del 74° Festival del Maggio Musicale Fiorentino, L'incoronazione di Poppea di Claudio Monteverdi, si rivela essere un manuale d’amore perfetto ed ancor più avvincente e rivelatore nella brillante regia di Pier Luigi Pizzi.
I personaggi, già caratterizzati nel libretto, spassoso e più che mai attuale, di Giovan Francesco Busenello e dalla musica di Monteverdi (con verosimili innesti del Sacrati e del Ferrari, a quest’ultimo pare appartenere il celebre e sublime duetto finale fra l’imperatore Nerone e l’astuta Poppea: Pur ti miro pur ti godo), emergono con grandissima vivacità dalla tela variopinta di Pizzi, in un ampissimo ventaglio di relazioni amorose: Ottavia, sposa virtuosa, piange i tradimenti dell’imperatore Nerone, in preda all’irrefrenabile passione per Poppea, abile e sensuale conquistatrice, circondata da numerosi pretendenti, fra cui il giovane Ottone (già amante in passato di Ottavia), che tenterà d’uccidere Poppea dopo essere stato conquistato a sua volta dalla giovane e bella Drusilla (‘Le tempeste del cor tutte tranquilla;/ d’altri Otton non sarà che di Drusilla;/ e pur al mio dispetto, iniquo Amore,/ Drusilla ho in bocca, ed ho Poppea nel core.’); il poeta Lucano, in questa edizione e produzione dell’opera, cede all’amore per Nerone, e a seguire, tutti i personaggi, dalle nutrici ai paggi, dischiudono un fitto ordito di relazioni sentimentali (sia etero che omoerotiche), magistralmente definite con ironia e chiarezza, in un concatenarsi di scene che rendono L'incoronazione di Poppea un manuale d’amore di grandissima attualità.
Lo spettacolo è assolutamente imperdibile!
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